Le pavimentazioni in pietra
Le pavimentazioni in pietra
Nella scelta della pavimentazione, la via giusta è quella che concilia il rispetto della tradizione con la massima funzionalità. La pavimentazione infatti è strettamente legata al territorio. Possiamo distinguere:
Il “gallettato”
– Il “gallettato” (calatà, galatà o caletà in patois) è l’antica pavimentazione delle borgate di montagna. Si tratta di un rivestimento del suolo calpestabile in pietra locale spaccata a mano, posata su sabbia o terra fine e sigillata allo stesso modo. Praticamente un muro in pietra a secco per terra. Questo tipo di pavimentazione ha diversi vantaggi: è drenante (quindi risolve i problemi delle acque meteoriche), è difficilmente aggredibile dalla vegetazione, è duraturo, ha il vantaggio di essere irregolare permettendo una buona permeabilità anche in inverno con gelo e neve e “lavora” alzandosi e abbassandosi a seconda delle stagioni, senza che ne venga compromessa l’integrità. La tecnica permette disegni molto semplici (lisca di pesce, traverso ecc) atti soprattutto alla canalizzazione delle acque superficiali. L’utilizzo di materiali moderni come il tessuto non tessuto, le georeti e le tubazioni microforate ne possono aumentare ulteriormente durata e capacità drenante, tanto da poter dire che una pavimentazione ben fatta può durare secoli. E’ consigliabile, per un fatto estetico, l’utilizzo di pietra locale grezza, ma è possibile anche utilizzare pietra di cava locale, eventualmente di scarto.
Il “ciottolato”
– Il “ciottolato” è invece adatto in paesi di bassa valle ed in pianura; si effettua posando ciottoli di fiume sul letto di sabbia. Adatto a piazze, cortili e strade senza troppa pendenza, ha un’ampia capacità drenante. Si possono anche creare disegni con diversi colori e abbinando diversi tipi di posa.
Il “cubetti”
– I “cubetti” sono una pavimentazione meno tradizionale dalle nostre parti, ma ormai ampiamente utilizzata perché più fine del ciottolato e del gallettato e decisamente adatta a strade molto trafficate, grazie a una superficie finale più regolare. Inoltre strade e piazze realizzate con cubetti sono di facile pulizia e adatte anche all’asportazione dei manti nevosi con mezzi meccanici (pur sempre con le dovute attenzioni). La capacità drenante è minore rispetto alle altre due tipologie, ma sempre marcata. In compenso, si presta meglio alla creazione di geometrie di posa o alla realizzazione di veri e propri disegni (comprese delimitazioni di parcheggi e segnaletica stradale orizzontale). I cubetti sono più adatti a strade e piazze, meno a cortili e stradine non carreggiabili.
Le “lose”
– Le “lose” possono essere di recupero, nuove o mosaiche. In montagna, è consigliabile posarle su sabbia; in altri ambienti, possono essere posate anche su calce o cemento, con o senza giunti, in molte differenti combinazioni di posa o colore.
La “combinazione”
– E’ possibile inoltre, per esigenze architettoniche, far coesistere in una stessa pavimentazione differenti tipologie di posa.