Case history
Antica Missione Cappuccina di Chianale
opera di restauro
Committenti: Parrocchia di S. Lorenzo Chianale – Comunità Montana Valle Varaita
Progettista e direttore lavori: arch. G Quadrelli; arch. M. Giolitti
Impresa appaltatrice: Consorzio Mole
Impresa esecutrice: La Valle dell’Eco
La storia dell’edificio
La Missione di Chianale inizia la sua attività nel 1659, con la necessità dei cappuccini di combattere un calvinismo sempre più dilagante. Ha avuto nel tempo continui cambi di funzione e ha subito altrettante modifiche strutturali: è stata adibita nei secoli a Convento con stalla, Chiesa missionaria, colonia per soggiorni estivi di giovani del saluzzese, spazio a disposizione della popolazione per varie attività ricreative.
La situazione antecedente il restauro
L’antica missione Cappuccina di Chianale versava ormai da anni in una condizione di degrado piuttosto avanzata, presentando addirittura rischi di crollo, a causa dello stato di abbandono e di assoluta mancanza di manutenzione. Risultavano più o meno evidenti le aggiunte e le modificazioni che ne avevano caratterizzato la storia.
L’intervento
Lo scopo dei lavori era il restauro della struttura e la demolizione delle opere inserite senza riguardo per la storia dell’edificio, soprattutto nel corso degli ultimi due secoli, al fine di predisporre uno spazio in cui insediare il “Museo del costume” tradizionale locale.
Durante le operazioni di demolizione abbiamo rimosso le superfici pavimentate esistenti avendo cura di proteggere il pavimento originale della chiesa, presente al di sotto di un pavimento in legno più recente. Il pavimento in pietra è stato ripulito e integrato con le pietre recuperate durante la demolizione del solaio interpiano. L’ingresso al piano terreno è stato dotato di una nuova pavimentazione in lastre di pietra (recuperate) al di sopra di un vespaio aerato. Abbiamo realizzato numerosi interventi finalizzati ad eliminare l’influenza negativa esercitata dalle parti cementizie sulla salute delle murature. Il cemento infatti, essendo impermeabile ed al contempo poco traspirante, determina una diffusione verso l’alto dell’acqua che risale nelle murature con conseguenze negative. Pertanto il massetto di appoggio per le pavimentazioni è stato realizzato con un calcestruzzo a base di calce idraulica naturale, caratterizzato da una migliore traspirabilità. I serramenti non recuperabili sono stati sostituiti con nuovi manufatti che rispettano le tipologie esistenti, quelli recuperabili sono stati restaurati. Tutte le parti in ferro antico sono state restaurate, protette con olii naturali e riposizionate. Una particolare attenzione è stata posta nel recupero dell’immagine del campanile. Alla stesura delle integrazioni di intonaco è seguita la fase di finitura. Pertanto, al fine di riproporre intonaci e colori il più possibile simili agli originali, nel rispetto dell’immagine storica dell’antica chiesa cappuccina, sono stati portati a termine saggi stratigrafici dai quali è stato possibile comprendere le stratificazioni cromatiche, la presenza di decori, gli abbinamenti cromatici ed i materiali utilizzati nel passato all’interno. Quindi abbiamo eseguito interventi di pulitura manuale. Con un fine lavoro di bisturi, abbiamo riportato alla luce l’antica colomba dipinta sulla volta, nella cornice “a pipistrello” tra le due lesene che dividono il corpo principale della chiesa dal catino absidale. Abbiamo quindi ricostruito a calce le parti degradate, lavato il dipinto con acqua demineralizzata, ripassato nelle parti rovinate con leggero acquerello e fissato il tutto con la chiara d’uovo che ha ridato nuova luminosità ai colori originali.